Il surreale silenzio che incontri nella tua città, tutto si è fermato, o quasi.La gente è in casa, ha paura, non nascondiamocelo.
La tua mente ti dice di lavorare al computer, perché tanto i notiziari trasmettono solo cose tristi ed angoscianti. Ma è più forte di te, accendi la Tv ed inizi ad imbambolarti nella speranza di una notizia positiva. Intanto è quasi un mese che sei a casa.
Il tuo studio è chiuso e chissà per quanto lo rimarrà, te lo ha imposto un decreto ma in primis il tuo buon senso, perché noi avvocati quotidianamente lottiamo per la tutela dei diritti degli altri ed in silenzio e per rispetto delle regole accettiamo quello che ci viene imposto.
Questa emergenza sanitaria è una cosa davvero seria , è importante stare casa!
Altrettanto seria è attualmente la nostra condizione professionale.
Siamo liberi professionisti (come molti) siamo partite IVA , si ma di quelle anomale sempre pronte a tutelare gli altri nel momento del bisogno ( anche quando il pagamento si risolve con un ” per il momento grazie“), si! perché un’avvocato di fiducia deve presentarsi in Tribunale anche quando il cliente non lo paga o non lo ha mai pagato, perché altrimenti rischia di essere deferito al Consiglio dell’Ordine, un avvocato di fiducia è un grande quando vince la causa ma quando perde è il peggiore del mondo.
In questo momento di grande difficoltà che il mondo sta affrontando poco cambia nell’opinione generale: nell’immaginario comune siamo sempre quelli ” pieni di soldi”, li nascondiamo sotto il materasso, li chiudiamo nelle cassa forti, quindi Noi non patiremo la crisi.
Non parlo della condizione dei Grandi Studi o di quelli che esistono oramai da generazioni, fortunatamente per loro potranno permettersi una quarantena lunghissima senza preoccuparsi del guadagno.
La mia riflessione è rivolta agli studi piccoli, ai professionisti con pochi anni di attività alle spalle che nell’umiltà dell’arrancato lavoro quotidiano riescono, come tutti, a ricavarsi uno stipendio necessario per condurre una vita dignitosa, senza dover pretendere niente da nessuno.
A quelle nuove generazioni che hanno riposto tutti gli sforzi e ingenti risorse cercando di crearsi un futuro ma che in momenti come questi avanzano a fatica come tutti gli altri.
Lo so, molti di voi penseranno, ” Parlano proprio loro, gli avvocati!” ma vi chiederei di non generalizzare, non siamo tutti uguali.
Non abbiamo nemmeno diritto ai 600 euro al mese (con i quali forse alcuni non pagherebbero nemmeno l’affitto dello studio). Ma noi i 600 euro non interessano, vadano a chi non ha nemmeno un pezzo di pane in questo momento, a noi interessano interventi seri.
Un mondo professionale il nostro in difficoltà da molti anni, già il mercato stava applicando una selezione darwiniana su di noi, difficoltà a pagare la cassa forense, difficoltà a sostenere un affitto e quindi la necessità di condividere in gruppo uno studio, poco lavoro per tutti.
Codiv-19 ci sta dando il colpo di grazia.
Noi siamo donne e uomini come tutti, abbiamo faticato per raggiungere il nostro obiettivo professionale, anche i genitori degli avvocati hanno fatto sacrifici per mantenere gli studi (ndr), anche noi abbiamo una famiglia.
Sto assistendo in questo mese a studi che pensano di chiudere, giovani colleghi che hanno paura del futuro e non possono pagare l’affitto della stanza, segretarie in cassa integrazione.
Anche un nostro stop prolungato per molti mesi a seguire metterebbe in ginocchio intere famiglie, la nostra e quella dei nostri clienti ai quali non sappiamo se potremo continuare a garantire la stessa assistenza e forse sempre con il nostro rispettoso silenzio e un po di vergogna ci dissolveremo come una nube di vapore.
Molti di noi potranno andare avanti senza problemi ancora per diverso tempo, altri avranno ancora una breve autonomia, ed il resto chissà?
Lo Stato si metta una mano sulla coscienza e cerchi delle misure che possano far fronte alle esigenze di tutti anche le nostre.
“La difesa è un diritto che deve essere garantito a tutti” recita la nostra Carta Costituzionale, ma verrà un giorno in cui forse proprio Noi ci ricorderemo di quelle persone che non ci hanno tutelato e magari in massa inizieremo per protesta a rinunciare ai nostri mandati difensivi.
Sempre chissà!
Chiudo. (per ora).
Claudio Falleti